Tavola rotonda 110%: il risultato

Tavola rotonda 110%: il risultato

Importante: si segnala che i contenuti del presente articolo sono basati sulle informazioni note al 13 luglio 2020, giorno in cui si è svolto il webinar.

Webinar praticamente al completo.

Nelle prime due relazioni, l’Ing. Laurent Socal ha presentato la legge (per quanto noto) e l’Ing. Massimiliano Rossi ha illustrato alcuni esempi di combinazioni di interventi atti a soddisfare il primo requisito per il superbonus: il doppio salto di classe.

Gli interventi della tavola rotonda hanno evidenziato tutte le molte perplessità delle figure professionali coinvolte, soprattutto per quanto riguarda l’ambito condominiale.

L’Avvocato Edoardo Riccio ha espresso il punto di vista degli amministratori. La corretta comprensione del concetto di condominio e la consapevolezza di cosa si può o non si può fare come assemblea è critico per gestire correttamente il processo relativo ad interventi condominiali. L’incentivo arriva a valle della conclusione dei lavori, quindi rimane l’onere di costituire il fondo speciale prima di procedere con i lavori per la parte di pagamento che non è coperta da cessione del credito o sconto in fattura senza passaggio di denari. Il condominio può deliberare solo sulle parti comuni. Gli interventi su parti private (come finestre o lastrici solari) sono decisi in autonomia dai rispettivi proprietari e da loro devono essere gestiti. Ciò crea difficoltà e possibili problemi di coordinamento per garantire la contemporaneità degli interventi trainati. Allo stesso modo la decisione relativa all’eventuale cessione del credito o sconto in fattura è strettamente personale. Sarà quindi un percorso molto articolato.

L’ Ing. Claudio Antonio Lucchesi e l’Arch. Luca Berra, progettisti, hanno espresso numerose questioni aperte, a cui non si può dare risposta certa senza i decreti attuativi (e forse non ci sarà neanche dopo la loro pubblicazione). Alcune di queste questioni sono gli APE per edificio o per unità immobiliare, la regolarità edilizia/amministrativa dell’edificio oggetto di intervento, la valutazione di congruità dei costi dell’opera. Per questi interventi occorrerà seguire scrupolosamente la normale procedura per la realizzazione di qualsiasi opera, che deve partire da un progetto che individui esplicitamente le caratteristiche delle opere post-intervento, una direzione lavori che sorvegli la realizzazione di quanto progettato ed infine una asseverazione finale. Il rischio di ritrovarsi a fine lavori con un’opera che non risponda a tutti i requisiti per ottenere il 110% di detrazione fiscale deve essere limitato al minimo.

Il Dott. Giorgio Ferraris ha espresso il punto di vista delle imprese presenti sul mercato da decenni, che si sono pazientemente costruite una reputazione sul mercato. Le incentivazioni così forti comportano il rischio di perdere il contatto con la propria clientela a favore di soggetti improvvisati che sfruttano il momento e poi scompaiono lasciando le macerie. Le imprese storiche si devono quindi organizzare per poter offrire lo stesso servizio, cercando di creare raggruppamenti di imprese e professionisti abituati a collaborare e che coprano tutte le specialità richieste oppure affidandosi ad un capo commessa che abbia anche capacità finanziaria adeguata e capienza per assorbire i crediti di imposta.

Il Dott. Piero Bonello ha espresso alcune preoccupazioni di ordine procedurale, anche se sembra logico che vengano confermati i meccanismi già in essere per la cessione del credito. Ha espresso inoltre la preoccupazione che alcuni costi vengano sopravvalutati, visto la percentuale di detrazione altissima. Anche in questo caso è prematuro dare risposte certe, mancando i decreti attuativi specifici.

L’ Ing. Giovanni Bartucci ha espresso il punto di vista delle società che lavorano nel settore dell’efficienza energetica, che considerano questa incentivazione elevata una condizione transitoria che non potrà essere sostenuta a lungo. La loro filosofia è quella di proporre interventi che camminano con le proprie gambe. Questi incentivi non potranno essere eterni e vanno ad aumentare il “rumore di fondo” cioè quella moltitudine di cambiamenti continui che rendono incerta qualsiasi decisione a lungo termine ed impedisce quindi paradossalmente proprio gli interventi che si vorrebbero favorire.

Il convegno online ha messo a fuoco numerosissime criticità ora esistenti ed altre se ne troveranno ancora. A valle della conversione in legge e della pubblicazione dei decreti attuativi occorrerà almeno un ulteriore evento per poter proporre una procedura per applicare il superbonus, tenendo conto di almeno tre fattispecie: condomini con impianti centralizzati, condomini con impianti autonomi ed edifici unifamiliari.

Nel frattempo si constata che sarà più interessante iniziare con interventi su edifici unifamiliari, dove il proprietario ha piena autonomia decisionale e finanziaria e gli interventi hanno scala umana. Gli interventi sugli edifici condominiali sono meno interessanti per i numerosi vincoli procedurali e le limitazioni alle decisioni in ambito condominiale.

Nel frattempo è stata approvata la legge di conversione, che ha introdotto alcune modifiche che devono ancora essere analizzate. In particolare, rimane poco chiaro come comportarsi nel contesto degli edifici plurifamiliari con impianti autonomi. Torneremo su questo argomento a breve, dopo una attenta riflessione.

E’ possibile rivedere il webinar del 13 luglio 2020, dal titolo Detrazioni fiscali 110%: teniamo i piedi per terra - Il punto di vista degli operatori, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=YEuYDkKt0iE.

Si ringrazia lo sponsor Alperia Bartucci S.P.A.

Pubblicato il: 23/07/2020
Autore: Ing. Laurent Socal - Presidente ANTA