L’acustica negli interventi di riqualificazione degli edifici e nella rigenerazione urbana

L’acustica negli interventi di riqualificazione degli edifici e nella rigenerazione urbana

I contenuti di un importante seminario, raccontato da uno dei protagonisti: Luca Barbaresi, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale - Università di Bologna

L’Associazione Italiana di Acustica, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, ha organizzato un seminario il cui scopo è stato quello di approfondire l’interazione tra la progettazione acustica degli edifici e altri aspetti tipici del processo costruttivo di un edificio, con particolare attenzione alle problematiche relative agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana.

Il seminario si è svolto ad Ascoli il 10 novembre 2017 presso la Sala della Ragione, Palazzo dei Capitani del Popolo ed ha visto la partecipazione di professionisti, ingegneri e tecnici competenti in acustica che hanno assistito alle relazioni presentate da relatori esperti in diversi ambiti non solo nell’acustica edilizia.

L’intento degli organizzatori era quello di permettere il dialogo tra le diverse figure professionali in modo da favorire il confronto tra i progettisti acustici ed i progettisti strutturali e termici. La volontà di un dialogo nasce dalla consapevolezza che l’acustica non può prescindere dagli altri ambiti progettuali.

Il programma della giornata è stato diviso in tre parti. Nella prima parte sono stati affrontati gli aspetti normativi e legislativi legati all’acustica, valutando come il concetto della protezione dal rumore sia presente in molti ambiti, non ultimo il richiamo nel Collegato Ambientale “CAM”.

Nella seconda parte sono stati analizzati gli strumenti a disposizione dei progettisti per la progettazione acustica degli edifici con riferimento ai requisiti passivi e all’acustica interna degli ambienti. Sono stati approfonditi anche gli aspetti legati alle problematiche costruttive degli elementi edilizi e alle soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione delle prestazioni acustiche e per la prevenzione, il controllo e la correzione degli errori di posa.

La terza parte ha affrontato le interazioni tra l’acustica e altri ambiti progettuali, come ad esempio quelli strutturali, impiantistici ed energetici, senza tralasciare l’aspetto ambientale su come l’urbanistica e l’acustica dei luoghi possano dialogare ed influenzarsi reciprocamente.

1ª PARTE: Aspetti normativi e legislativi, cogenti e volontari

Nel primo intervento della giornata il Prof. Patrizio Fausti, dell’Università di Ferrara, ha presentato dettagliatamente il quadro legislativo nazionale in materia di acustica edilizia, facendo notare come attualmente il DPCM 5.12.97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”, sia tuttora vigente, anche se per poterlo applicare correttamente bisogna fare riferimento a tutte le circolari esplicative ed ai chiarimenti che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici hanno emanato dalla sua data di entrata in vigore.

Un elemento di novità presentato è stato il DM 11.01.2017 sui “Criteri ambientali minimi” che ha introdotto, per le gare di appalto degli edifici pubblici, alcune importanti novità sul tema del comfort acustico. Questo decreto è uno dei pochi casi in cui la norma UNI 11367 “Classificazione acustica delle unità immobiliari” e la norma UNI 11532 “Caratteristiche acustiche interne di ambienti confinati”, vengono citate espressamente in un documento pubblico.

I valori richiesti dal nuovo Decreto sono generalmente più restrittivi rispetto alle prescrizioni attualmente in vigore, indicate nel DPCM 05.12.1997. In particolare, sarà necessario realizzare un progetto acustico ante-operam e una relazione di conformità basata su misure acustiche al termine dei lavori.

Nel secondo intervento il prof. Gianni Cesini, dell’Università Politecnica delle Marche, ha mostrato come il rispetto del DPCM 05.12.97 sia declinato in diverse forme e modalità da parte delle Regioni, citando in primis la Legge Regionale delle Marche n. 28 del 14.11.2001 ed i suoi successivi aggiornamenti del 2003 e 2006.

Due casi interessanti da riportare: il primo che non in tutte le Regioni Italiane il progetto per i requisiti acustici passivi di un edificio deve essere necessariamente redatto da un tecnico competente in acustica, il secondo che la Regione Marche è stata l’unica ad aver chiarito come si deve operare in caso di ristrutturazioni edilizie.

Un’altra novità, è stata illustrata dal Dott. Licitra dell’ARPA Toscana, che ha esposto in anteprima nazionale la Deliberazione di Giunta Regionale 25.09.2017, n. 1018, contenente le “linee guida per l’esecuzione dei controlli sui requisiti acustici passivi degli edifici ai sensi del DPCM 05.12.97” e quali azioni intraprendere in caso di non conformità.

Nel documento si sostiene che l’attestazione conclusiva di rispetto dei requisiti acustici degli edifici, è una dichiarazione congiunta del progettista/direttore dei lavori, del costruttore e del tecnico competente in acustica ambientale, che deve essere allegata all’attestazione di agibilità del professionista abilitato di cui all’articolo 149 della L.R. n. 65/2014. L’attestazione conclusiva è redatta sulla base degli esiti delle verifiche delle prestazioni acustiche in opera, effettuate da parte del tecnico competente in acustica ambientale.

L’intervento conclusivo della prima parte, presentato dal prof. Antonino Di Bella, dell’Università di Padova, aveva lo scopo di argomentare come il rispetto dei requisiti acustici di un edificio si possa integrare con la classificazione acustica e le altre certificazioni o protocolli per la valutazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici, come ITACA (Istituto per l’innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale), protocollo LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), sviluppato negli Stati Uniti e il sistema BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method for buildings), sviluppato in Gran Bretagna.

2ª PARTE: Strumenti e metodi nell’ambito della progettazione acustica

Nel primo intervento della seconda parte, affidato all’ing. Luca Barbaresi, ricercatore dell’Università di Bologna è stata presentata l’ultima versione della norma UNI EN ISO 12354 per la progettazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.

I principali punti di novità sono l’introduzione di un sistema di calcolo specifico per strutture definite come leggere, quindi per pareti intelaiate in legno e/o in CLT, nuovi giunti per la valutazione della trasmissione laterale ed in generale il miglioramento dell’intero metodo di calcolo per migliorarne l’accuratezza.

Terminato l’esame della normativa tecnica, l’ing. Andrea Santoni dell’Università di Ferrara, ha spiegato quali possono essere gli strumenti previsionali utilizzabili dai progettisti per la determinazione delle proprietà acustiche dei componenti edilizi a partire dalle proprietà meccaniche. Sono stati quindi confrontati, elencandone punti di forza e difetti, i modelli analitici (ISO 12354), numerici FEM/BEM, wave-based TMM/PIM e statistici SEA.

Radicalmente opposto è stato l’intervento successivo presentato dal Prof. Simone Secchi dell’Università di Firenze, che ha mostrato, partendo da dati sperimentali, quali soluzioni costruttive ad elevate prestazioni acustiche sono utilizzate in Europa per la riqualificazione degli edifici. Attraverso una serie di esempi si è parlato dei possibili risultati che possono essere ottenuti sia su strutture massive come il laterizio, sia su strutture leggere come gli edifici a telaio in legno.

Il Dott. Alessandro Schiavi dell’INRIM di Torino, ha analizzato il caso di un edificio interamente realizzato in muratura di pietra. La memoria, redatta insieme ad altri ricercatori nel campo delle strutture, del benessere e dell’energetica, ha elencato le sinergie tra prevenzione sismica, prestazioni acustiche ed energetiche. Sono state presentate anche delle novità sulla ricerca di malte cementizie strutturali speciali, caratterizzate da bassi moduli elastici.

L’ultimo intervento della mattinata, affidato all’ing. Valter Lori, ha preso in esame l’acustica degli edifici scolatici attraverso la descrizione delle “linee guida per una corretta progettazione acustica di ambienti scolastici” ed è stato mostrato un caso studio: la progettazione acustica del Nuovo Plesso dell’Istituto Comprensivo Statale Pinocchio, a Montesicuro di Ancona.

3ª PARTE: Interazione tra acustica ed altri requisiti, il dialogo tra progettisti

Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori, l’Ing. Fabio Serpilli, dell’Università Politecnica delle Marche, ha spiegato il ruolo fondamentale che una corretta progettazione degli impianti a servizio dell’edificio, gioca in termini di generazione e propagazione del rumore. Dall’intervento dell’ing. Serpilli è emerso come sia ancora difficile l’applicazione della norma UNI EN 12354 parte 5 per il calcolo previsionale del rumore immesso in edificio dagli impianti tecnici.

Il prof. Costanzo di Perna, dell’Università Politecnica delle Marche, ha illustrato quali sono i punti saldi della normativa per il miglioramento dei consumi energetici degli edifici in caso di ristrutturazione e come sia necessario un adeguamento normativo per poter trattare correttamente i ponti termici, che possono portare anche dei problemi dal punto di vista della trasmissione negli edifici.

L’intervento successivo ha visto alternarsi due docenti di strutture, il Prof. Capozucca e l’Ing. Giuseppe Pace, ed il progettista Ing. Antonio Iannotti, che hanno spiegato quali possono essere le interazioni tra una corretta progettazione strutturale ed acustica degli edifici con telaio in cemento armato o in muratura portante. Hanno anche evidenziato la necessità che il progettista delle strutture sia messo a conoscenza delle soluzioni per l’isolamento acustico, perché quest’ultimo può cambiare la distribuzione dei carichi statici e le modifiche delle rigidezze dei componenti edilizi e dell’intero edificio.

Il penultimo intervento, condotto dall’Ing. Federica Morandi dell’Università di Bologna, è stato caratterizzato da uno scambio di idee con il prof. Massimo Fragiacomo dell’Università dell’Aquila, sul tema delle strutture in legno. Partendo dalla proiezione di particolari costruttivi, ottimizzati per ridurre la trasmissione di rumore e spiegati dall’Ing. Morandi, il Prof. Fragiacomo ne analizzava gli aspetti positivi e negativi del punto di vista strutturale.

Dalla discussione è emerso come alcuni sistemi tecnologici impiegati in acustica necessiterebbero un’ulteriore indagine sotto il profilo del comportamento dinamico delle strutture.

L’ultimo intervento, a conclusione della giornata, è stata la testimonianza della Prof.ssa Paola Rizzo sull’importanza della percezione sonora dello spazio abitato e di come, anche nel caso di riqualificazione, ricostruzione e rigenerazione di uno spazio urbano, sia necessaria una progettazione volta a preservare gli effetti e le sensazioni acustiche che l’insieme dei volumi, degli spazi e degli edifici generano nelle persone che usufruiscono di uno spazio abitato, sia esterno sia interno.

Terminati gli interventi dei relatori il seminario è stato animato da un ampio dibattito sulla necessità di investire maggiori risorse sulla progettazione integrata degli edifici, sull’importanza che ha il riuso e la riqualificazione degli edifici storici e degli spazi in cui questi si inseriscono e che contribuiscono a caratterizzare.

Il seminario è stato reso possibile anche attraverso il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, dell’Ordine degli Ingegneri, dell’ordine degli Architetti della provincia di Ascoli ed il supporto di alcune aziende: Spectra, Aesse Ambiente, Edilclima, Rothoblaas, Edilteco, Celenit, PolimaxItalia ed ArcoAcustica. 

Pubblicato il: 22/12/2017
Sezione: Acustica
Autore: L. Barbaresi